ANCORA SUL GEOMETRA “LAUREATO”

ANCORA SUL GEOMETRA “LAUREATO”

Dal punto di vista strettamente giuridico, il “Geometra” italiano è definito dal Regio decreto n° 279 dell'11 febbraio 1929, punto e basta.

Il resto è un succedersi di balle e di proposte di varia natura, compresa la dizione di “ Geometra laureato” che giuridicamente è inesistente. Vediamo di parlarne. Non si capisce chi abbia autorizzato il Consiglio Nazionale dei Geometri, organo dipendente dal Ministero della Giustizia, ad aggiungere la scritta: “...e del Geometra Laureato”, figura a tutt'oggi inesistente dal punto di vista del diritto positivo. Come viene definito internazionalmente il geometra? Ecco quanto segue secondo la Federazione Internazionale Geometri, FIG.

Il geometra è un professionista che, a seguito di un percorso formativo d’istruzione superiore e/o accademico, consegue delle qualifiche e competenze tecniche per svolgere una o più delle seguenti attività: 

  • rilevare, misurare e rappresentare terreni, oggetti tridimensionali e traiettorie;
  • assemblare e interpretare le informazioni geografiche e territoriali;
  • utilizzare le suddette informazioni per la pianificazione e la gestione della terra, del mare e di ogni struttura ad essi connessa; e,
  • espletare ricerche e attività istruttorie afferenti le pratiche di cui sopra, anche al fine di un ulteriore perfezionamento e/o utilizzo appropriato delle stesse.

La FIG (Fédération Internationale des Géomètres) è stata fondata nel 1878 a Parigi. E’ una federazione di organizzazioni internazionali ed è l’unico corpo internazionale che rappresenta tutte le discipline relative al geometra; come si vede, nessun accenno alla progettazione di case, casupole o casone per le quali abbiamo già (pur in assenza di norme legislative adeguate) architetti ed ingegneri “junior” ovvero con laurea triennale.

Con una delle tipiche discrasie della Repubblica (Il Regno bene o male era più serio!) non abbiamo più scuole per Geometri ma abbiamo ancora “Collegi dei Geometri” con tanto di esame di ammissione col presidente di nomina ministeriale (io lo sono stato per molti anni di seguito!) ed obbligo di iscrizione all'Albo provinciale per poter esercitare la professione. Dopo l'ammissione alle università libera a tutti coloro che hanno un diploma di scuola secondaria, molti geometri si sono laureati bene o male in varie discipline, dall'agraria all'architettura, firmandosi poi “Dott. Geom.” senza altre specificazioni. Da qui, l'aggiunta (ingiustificata) della parte “...e dei Geometri laureati” fatta dai Collegi e dallo stesso Consiglio Nazionale: ma è una balla bella e buona, una bolla di sapone! Tanto è vero che molteplici furono, nel secondo millennio, i tentativi di giungere ad una vera laurea “da Geometra”. Spicca qui il disegno di legge della senatrice Simona Malpezzi & C. , disegno che “tira a campa' “ ormai da molti anni, senza arrivare in Parlamento. Stupisce a questo punto che un Ateneo secolare, serio e pregiato come quello di Pavia, abbia aperto un corso con la scritta che segue:

 

TeDCAT – Tecnologie Digitali per le Costruzioni, l’Ambiente e il Territorio è il corso professionalizzante e abilitante per diventare geometri laureati e, in futuro, anche periti industriali edili.

 

Ma dove siamo? Che valore giuridico avrà questa laurea triennale con due anni di lezioni ed uno di cosiddetta pratica professionale? “ abilitante”, ma con quale decreto legislativo? Ma siamo seri!

L'esame di abilitazione per geometri è stato demandato ai Collegi provinciali dei Geometri a partire dal 1986, con l'entrata in vigore del decreto ministeriale che ha approvato il regolamento per gli esami di Stato, modificato poi nel 1987. Prima di questa data, gli esami erano gestiti direttamente dagli Istituti Tecnici Statali. Da quella data nulla è cambiato, se non il nome dei licenziati dagli Istituti, divenuti “periti delle costruzioni, ambiente e territorio” e non più “geometri”, titolo però rimasto a coloro che superano lo ancora unico ed obbligatorio esame di stato gestito come detto dai Collegi Provinciali: ma che disordine!

A proposito della senatrice Malpezzi: nel 2005 si trasferisce in Germania con il marito Thomas e le figlie, insegnando lingua e cultura italiana presso la Volkshochschule di Aschaffenburg in Baviera. Se avesse avuto contatti con qualche “Vermessungsingenieur” bavarese, o addirittura con qualche “Oeffentlich bestellte Vermessungsingenieur” locale: avrebbe così potuto avere corrette informazioni su quella stimata professione, ben diversa da quella che ha immaginata nel suo disegno di legge!

In definitiva, siamo sempre daccapo, con geometri assolutamente diversi, per formazione, attività e numero da quelli degli altri Paesi dell'Unione. Italia mia, benché 'l parlar sia indarno! 

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