Drew Millen, CTO di VertiGIS, analizza come i comuni e le organizzazioni possano adottare moderni Sistemi Informativi Geografici (GIS) e tecnologie di mappatura per migliorare la gestione proattiva degli asset, come ad esempio le forniture elettriche.
I governi locali e le aziende di pubblica utilità affrontano sfide significative nell’allertare le comunità e nel gestire le interruzioni durante crisi causate da disastri naturali, come uragani, incendi boschivi e tempeste. Questi eventi rappresentano minacce costanti per le comunità, specialmente in climi diversi come quelli degli Stati Uniti. “I Sistemi Informativi Geografici (GIS) sono diventati strumenti essenziali nella preparazione e nella risposta alle emergenze, offrendo soluzioni di mappatura basate sul web che servono una vasta gamma di soggetti interessati, dai cittadini e operatori di emergenza, fino ai responsabili della sanità pubblica e ai fornitori di servizi,” dichiara Drew Millen, CTO di VertiGIS, in una nota stampa. Grazie al monitoraggio e alla pianificazione proattiva, il GIS rafforza le procedure di emergenza, migliora la comunicazione e sostiene la resilienza delle comunità.
Il potenziale ancora inesplorato del GIS nei flussi di gestione degli asset
Alla domanda sul motivo per cui il GIS non venga usato più ampiamente per la gestione degli asset, Millen risponde che spesso le organizzazioni utilizzano i loro sistemi ERP per gestire gli asset, poiché questi rappresentano il sistema ufficiale per l’inventario degli asset e i dati finanziari. Secondo lui, l’uso del GIS nei flussi di lavoro legati alla gestione degli asset ha un potenziale ancora poco sfruttato: “Poiché il GIS rappresenta il sistema di riferimento per la localizzazione degli asset, può fungere da tessuto connettivo tra i vari sistemi aziendali esistenti come ERP, CRM, sistemi di gestione delle interruzioni (Outage Management) e ADMS. Assegnare attività legate agli asset — come la gestione della forza lavoro, gli ordini di lavoro e i flussi di completamento — può trarre grande vantaggio dalle informazioni geografiche, utili per il routing e altri dati disponibili solo tramite il GIS. Ad esempio, usare il GIS per individuare e raggiungere gli asset sul campo e per comprendere la vicinanza a infrastrutture critiche può aiutare i tecnici a completare il lavoro in modo sicuro ed efficiente.”
Oltre la risposta immediata: il GIS per la resilienza operativa a lungo termine
Oltre alla risposta immediata alle crisi, scrive Millen, il GIS supporta anche la resilienza operativa a lungo termine: consente la comunicazione in tempo reale con i residenti tramite avvisi e notifiche, coordina le squadre di intervento mappando la posizione di asset e risorse, e garantisce una documentazione accurata lungo tutto il ciclo di vita degli asset. Le strategie preventive basate sul GIS riducano il rischio di interruzioni impreviste, prolungano la vita utile delle infrastrutture e proteggono investimenti critici. “In definitiva, l’integrazione del GIS nella gestione degli asset consente alle organizzazioni di modernizzare le operazioni, migliorare gli sforzi di recupero e costruire comunità più forti e sicure, in un’epoca di crescente instabilità climatica.”
Rendere il GIS accessibile e intuitivo per tutti i tipi di utenti
Anche se i benefici della tecnologia GIS risultano evidenti dopo l’appello di Millen a una più ampia adozione, l’introduzione di nuove tecnologie comporta inevitabilmente cambiamenti sia organizzativi che tecnologici. “Tuttavia, i benefici sono maggiori delle sfide da superare per implementare nuove soluzioni. Quando agli utenti finali vengono forniti strumenti accessibili, semplici, intuitivi e che fanno risparmiare tempo, solitamente riconoscono facilmente il valore che offrono. Il GIS ha sofferto a lungo a causa di interfacce utente antiquate e strumenti da desktop sofisticati pensati solo per pochi professionisti specializzati. Rendere il GIS accessibile e user-friendly per tutti i tipi di utenti, tramite interfacce eleganti e ben progettate, permette alle organizzazioni di comprendere meglio il valore che il GIS può apportare. Una volta che uno strumento fa risparmiare tempo a una persona o a un team, difficilmente riceve critiche: il valore diventa ovvio. A quel punto, le organizzazioni possono concentrarsi sull’ottimizzazione dei flussi di lavoro GIS a beneficio di tutti i dipendenti.”
L’intelligenza artificiale al servizio del GIS
Le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, possono aiutare le organizzazioni a trasformare i dati in informazioni operative, afferma Millen: “Come molti strumenti, anche i sistemi GIS possono essere sommersi da enormi volumi di dati. Soprattutto se usati insieme a sensori IoT, i dati grezzi possono accumularsi e diventare ingestibili. Questo è esattamente il tipo di problema che i moderni modelli linguistici (LLM) sono in grado di risolvere. Analizzando dataset troppo grandi per essere interpretati manualmente da un essere umano, l’AI può generare intuizioni che altrimenti rimarrebbero nascoste.
Serve comunque una buona progettazione dei prompt e una certa formazione degli utenti su come sfruttare l’AI per ottenere il massimo beneficio.”
Fonte: ( GeoWeek )