I disastri come inondazioni e terremoti possono alterare radicalmente la configurazione del terreno in pochi minuti e le cartografie disponibili si rendono immediatamente obsolete.
Dall'epoca del devastante terremoto del 2010 ad Haiti, in cui i gruppi di volontari utilizzarono OpenStreetMap (OSM) con le immagini satellitari per creare mappe utili ai soccorritori, la comunità nata da quel tragico evento è rimasta unita e OSM funge nuovamente da piattaforma inestimabile per acquisizione, aggiornamento e gestione di geodati che possono salvare vite all'indomani del terremoto Siria-Turchia del febbraio 2023.
Le mappe aggiornate in tempo reale sono fondamentali per il lavoro dei soccorritori. Mostrano dove si trovano le persone a rischio, dove si trovano i servizi essenziali come gli ospedali e come i soccorritori possono raggiungere le comunità colpite.
I terremoti creano sfide estreme per la navigazione. Internet e le reti cellulari sono danneggiate o sovraccariche e i danni a strade e ponti comportano che i dati di navigazione precedenti al terremoto sono improvvisamente imprecisi. Sono state riferite molte testimonianze di medici ove l'utilizzo dei dati cartografati dai volontari erano essenziali per raggiungere le persone che avevano bisogno di cure.
Al di là delle reti stradali, le informazioni su OSM sulle infrastrutture critiche, come ospedali, farmacie, depositi di cibo, nodi di trasporto e insediamenti, che stanno svolgendo un ruolo importante nel fornire a organizzazioni come il World Food Program, informazioni chiave sulle condizioni in campo, sia prima che dopo il terremoto, per la pianificazione logistica. Senza questi dati, pianificare in modo efficiente il movimento di merci, risorse e personale all'indomani di un terremoto di questa portata sarebbe molto più impegnativo.
I volontari di OSM hanno consentito la rapida creazione di mappe in aree che non disponevano di dati cartografici preesistenti. All'indomani di questo terremoto, la capacità di aggiornamento in tempo reale e l'accesso open hanno consentito alle agenzie umanitarie e all'Autorità per la gestione delle emergenze e dei disastri interni della Turchia di utilizzare i geodati dei volontari nelle loro mappe per coordinare e garantire che le risorse logistiche fossero utilizzate in modo efficiente.
Subito dopo il terremoto, organizzazioni come la Federazione Internazionale della Croce Rossa (IFRC) hanno richiesto al coordinatore dei soccorsi, dati vettoriali a livello di edificio per la valutazione dei danni post-disastro. Utilizzando i dati governativi, un'analisi dei danni da Copernicus e le impronte degli edifici OSM prima del disastro, l'IFRC ha eseguito un'analisi geospaziale per aiutarli a pianificare il loro aiuto in operazioni di soccorso e recupero, per individuare la posizione esatta di ogni edificio distrutto.
Con l'intento di aumentare la disponibilità di dati sugli edifici danneggiati e di riflettere adeguatamente lo stato attuale delle condizioni del terreno, sono state avviate analisi dei danni da Copernicus per aggiornare gli edifici attraverso una campagna con una piattaforma (MapRoulette) di micro-task per OpenStreetMap che offre piccoli compiti che si possono completare in meno di un minuto per migliorare OpenStreetMap. Il processo di convalida ha coinvolto anche immagini ad alta risoluzione da droni e satelliti, che hanno contribuito a garantire la qualità dei dati digitalizzati. Il set di dati risultanti che identifica gli edifici distrutti è ora disponibile tramite la piattaforma Humanitarian Data eXchange (HDX) ed è stato scaricato da molti.
In aggiunta a quanto sopra, e man mano che le fasi della risposta cambiano, i dati OSM saranno utilizzati anche per sforzi di recupero a lungo termine, come la ricostruzione di infrastrutture e alloggi e il miglioramento della preparazione alle catastrofi. La disponibilità di dati cartografici dettagliati e aggiornati è una risorsa importante in tutte le fasi del processo di ripristino di emergenza.
È importante ricordare che dietro ogni punto del set di geodati c'è un enorme sforzo umano da parte di volontari e organizzazioni.
Lo sforzo continua e, per chiunque voglia contribuire, la porta è aperta qui:
https://www.hotosm.org/projects/join-the-turkey-and-syria-earthquake-response/
Copia qui lo "short link" a questo articolo
www.geoforall.it/{sh404sef_shurl}