Digitalizzazione e Ricostruzione del Patrimonio Culturale con il Progetto CHEDAR

Digitalizzazione e Ricostruzione del Patrimonio Culturale con il Progetto CHEDAR

Da Firenze, un centro di eccellenza europeo guida la rivoluzione digitale nella conservazione del patrimonio culturale. CHEDAR (Cultural HEritage Digitization And Reconstruction) nasce come eredità italiana di EXPO 2020 Dubai e si appresta a diventare protagonista anche a EXPO 2025 Osaka.

Obiettivi e visione

  • Digitalizzazione avanzata: per generare “gemelli digitali” accurati di siti, monumenti e manufatti, seguendo i principi FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable).
  • Ricostruzione e rigenerazione: attraverso modellazione 3D, AI, stampa e realtà aumentata, per restituire al pubblico versioni fisiche o virtuali di beni culturali degradati o distrutti .
  • Formazione specialistica: master, workshop in loco e MOOC per formare professionisti interdisciplinari.
  • Resilienza ambientale e culturale: strumenti integrati per monitorare e difendere il patrimonio da cambiamenti climatici, conflitti e disastri naturali.

Rete e collaborazioni

Coordinato dall’Università di Firenze (Grazia Tucci, DICEA) con un finanziamento di oltre 2,36 milioni di euro dal Ministero dell’Università e della Ricerca, CHEDAR coinvolge atenei di tutta Italia: Tuscia, Cassino e Lazio Meridionale, Roma Tre, “La Sapienza”, Campus Bio‑Medico, l’Accademia di Belle Arti di Carrara, l’ISIA di Firenze, il CNR‑ISPC e l’Istituto Centrale per il Restauro. A livello internazionale il progetto è supportato da ICOMOS Italia e CIPA.

Focus Mediterraneo e oltre

Con un focus prioritario sull’area del Mediterraneo allargato — Medio Oriente, Golfo, Africa settentrionale e Sud-Est asiatico — CHEDAR si propone come modello replicabile in contesti vulnerabili-

Obiettivo: proteggere e valorizzare questa impronta culturale unica, anche in zone a rischio ambientale o geopolitico.

Piattaforme di conoscenza e fruizione

Oltre a generare basi dati interoperabili, CHEDAR produce risorse creative per la fruizione culturale digitale, come mostre immersive, applicazioni VR/AR e attività educative rivolte a comunità locali e internazionali.

Perché CHEDAR è strategico

  • Innovazione integrata: unisce tecnologie all’avanguardia (3D, AI, AR/VR) con pratiche tradizionali di restauro.
  • Formazione mirata: investe nella crescita professionale per la difesa del patrimonio.
  • Diplomazia culturale: attiva la “cultura come ponte”, rafforzando legami tra Italia e regioni mediterranee.
  • Risposta globale: un modello replicabile anche oltre il bacino mediterraneo, in contesti fragili o post-conflitto.

In sintesi, CHEDAR incarna una nuova visione: il patrimonio culturale non come reliquia, ma come ecosistema dinamico, protetto, digitale e condiviso, nel segno della bellezza e della sostenibilità. Un progetto che punta a diventare un punto di riferimento per la tutela globale del nostro passato. Archeomatica ha collaborato allo sviluppo di un numero speciale in lingua inglese che verrà distribuito all'EXPO di OSAKA 2025.

Vedi il progetto

( Rivista Archeomatica )

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